Riserva Naturale di Monte Cofano
Il Monte Cofano, la cui sagoma piramidale è particolare e inconfondibile, si trova al termine di un promontorio che, sul lato nord, si specchia sul mare cristallino di Castelluzzo e segna l’inizio del golfo di Macari. Alto 659 metri, Cofano è un massiccio dolomitico risalente al giurassico ricoperto in molte parti dalla tipica vegetazione mediterranea costituita prevalentemente da palme nane, ampelodesma e agavi, tra le quali sono presenti radi alberi quali carrubi, sughere, corbezzoli, oltre alla rara erica sicula. Così come nella vicina Riserva dello Zingaro, la fauna è prevalentemente avicola e i rapaci ne sono protagonisti: oltre al corvo imperiale, poiane, gheppi e falchi pellegrini volano di giorno e lasciano il posto, la notte ad allocchi e civette. Agevoli i percorsi per il trekking, soprattutto quello costiero, ma sono raggiungibili senza difficoltà anche la Torre d’avvistamento camilliana di San Giovanni e le numerose grotte, interessanti sia sotto il profilo speleologico che paleontologico, nelle quali sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici risalenti anche al paleolitico superiore. Da visitare, la Grotta Mangiapane, in località Scurati, un antico agglomerato rurale costituito da piccole case su stradine acciottolate, abitato fino ai primi del ‘900, che dal 1983, ogni dicembre, rivive per divenire uno dei Presepi Viventi più interessanti e famosi della Sicilia.
Riserva Naturale di Monte Cofano
Il Monte Cofano, la cui sagoma piramidale è particolare e inconfondibile, si trova al termine di un promontorio che, sul lato nord, si specchia sul mare cristallino di Castelluzzo e segna l’inizio del golfo di Macari. Alto 659 metri, Cofano è un massiccio dolomitico risalente al giurassico ricoperto in molte parti dalla tipica vegetazione mediterranea costituita prevalentemente da palme nane, ampelodesma e agavi, tra le quali sono presenti radi alberi quali carrubi, sughere, corbezzoli, oltre alla rara erica sicula. Così come nella vicina Riserva dello Zingaro, la fauna è prevalentemente avicola e i rapaci ne sono protagonisti: oltre al corvo imperiale, poiane, gheppi e falchi pellegrini volano di giorno e lasciano il posto, la notte ad allocchi e civette. Agevoli i percorsi per il trekking, soprattutto quello costiero, ma sono raggiungibili senza difficoltà anche la Torre d’avvistamento camilliana di San Giovanni e le numerose grotte, interessanti sia sotto il profilo speleologico che paleontologico, nelle quali sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici risalenti anche al paleolitico superiore. Da visitare, la Grotta Mangiapane, in località Scurati, un antico agglomerato rurale costituito da piccole case su stradine acciottolate, abitato fino ai primi del ‘900, che dal 1983, ogni dicembre, rivive per divenire uno dei Presepi Viventi più interessanti e famosi della Sicilia.
Erice
Il borgo medievale che sorge sulla sommità dell’omonimo Monte, ha origini antichissime. Per la sua posizione privilegiata, da cui lo sguardo abbraccia tutto il territorio, fu città fortificata – come testimoniato dalla cinta muraria che racchiude l’abitato – e “capoluogo” della vasta zona che va da Trapani a San Vito Lo Capo. Fino all’avvento del cristianesimo, Erice è stato luogo di un importante culto della dea Venere alla quale fu dedicato il tempio/themenos, edificato sulla Rocca, al quale, al tempo dei Normanni, fu affiancato il Castello. Oggi, tale commistione di edifici è definita Castello di Venere e, insieme al Giardino e alle Torri del Balio, costituisce uno dei principali punti di interesse. Tuttavia, è l’intero paese ad avvolgere i visitatori in un’atmosfera di particolare suggestione: camminare sul lastricato originale, circondati da antichissime mura di pietra che proteggono cortiletti fioriti, lasciarsi attrarre dai profumi che dalle pasticcerie si propagano nelle strette viuzze e assaporare una “genovese” calda, restare incantati dalla magia di piccoli angoli nascosti così come dalla preziosità delle tante chiese – tra le quali la maestosa Matrice con la sua torre/campanile –, innamorarsi delle ceramiche artistiche e dei coloratissimi tappeti, maestrie della tradizione… scoprire Erice è vivere un’esperienza rara e indimenticabile.
Erice
Il borgo medievale che sorge sulla sommità dell’omonimo Monte, ha origini antichissime. Per la sua posizione privilegiata, da cui lo sguardo abbraccia tutto il territorio, fu città fortificata – come testimoniato dalla cinta muraria che racchiude l’abitato – e “capoluogo” della vasta zona che va da Trapani a San Vito Lo Capo. Fino all’avvento del cristianesimo, Erice è stato luogo di un importante culto della dea Venere alla quale fu dedicato il tempio/themenos, edificato sulla Rocca, al quale, al tempo dei Normanni, fu affiancato il Castello. Oggi, tale commistione di edifici è definita Castello di Venere e, insieme al Giardino e alle Torri del Balio, costituisce uno dei principali punti di interesse. Tuttavia, è l’intero paese ad avvolgere i visitatori in un’atmosfera di particolare suggestione: camminare sul lastricato originale, circondati da antichissime mura di pietra che proteggono cortiletti fioriti, lasciarsi attrarre dai profumi che dalle pasticcerie si propagano nelle strette viuzze e assaporare una “genovese” calda, restare incantati dalla magia di piccoli angoli nascosti così come dalla preziosità delle tante chiese – tra le quali la maestosa Matrice con la sua torre/campanile –, innamorarsi delle ceramiche artistiche e dei coloratissimi tappeti, maestrie della tradizione… scoprire Erice è vivere un’esperienza rara e indimenticabile.
Trapani
Trapani, situata sul mare tra il Tirreno a nord e il Canale di Sicilia a sud, è una città ricca di storia e tradizioni. Originariamente un porto di Erice, Trapani si sviluppò lungo la sua caratteristica forma a falce, diventando un importante centro di scambi commerciali fin dall'antichità. I fenici stabilirono qui le saline e promossero la coltivazione degli ulivi, influenzando la gastronomia locale. Piatti tradizionali come il cùscusu alla trapanese, il pesto trapanese e le panelle riflettono l'influenza dei popoli del Maghreb. La visita a Trapani non sarebbe completa senza assaggiare le prelibatezze locali, tra cui la pizza trapanese e i dolci a base di ricotta, come i cannoli e le graffe. Dopo un pasto abbondante, è consigliabile fare una passeggiata sulle antiche mura della città o esplorare il centro storico, caratterizzato da palazzi nobiliari e chiese barocche, tra cui la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, famosa per i suoi sacri Gruppi dei Misteri portati in processione durante la Settimana Santa da oltre 400 anni. Trapani incanta i visitatori con la sua bellezza storica e la sua cucina tradizionale, offrendo un'esperienza indimenticabile.
Trapani
Trapani, situata sul mare tra il Tirreno a nord e il Canale di Sicilia a sud, è una città ricca di storia e tradizioni. Originariamente un porto di Erice, Trapani si sviluppò lungo la sua caratteristica forma a falce, diventando un importante centro di scambi commerciali fin dall'antichità. I fenici stabilirono qui le saline e promossero la coltivazione degli ulivi, influenzando la gastronomia locale. Piatti tradizionali come il cùscusu alla trapanese, il pesto trapanese e le panelle riflettono l'influenza dei popoli del Maghreb. La visita a Trapani non sarebbe completa senza assaggiare le prelibatezze locali, tra cui la pizza trapanese e i dolci a base di ricotta, come i cannoli e le graffe. Dopo un pasto abbondante, è consigliabile fare una passeggiata sulle antiche mura della città o esplorare il centro storico, caratterizzato da palazzi nobiliari e chiese barocche, tra cui la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, famosa per i suoi sacri Gruppi dei Misteri portati in processione durante la Settimana Santa da oltre 400 anni. Trapani incanta i visitatori con la sua bellezza storica e la sua cucina tradizionale, offrendo un'esperienza indimenticabile.
Egadi
Dal porto di Trapani, visibile oltre il Castello di Mare – la Colombaia –, si raggiunge l’arcipelago delle Egadi, composto dalle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, oltre che dall’isolotto di Formica e dallo scoglio di Maraone. Le Egadi si specchiano in splendide acque cristalline e costituiscono la più grande riserva marina d’Europa, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi. Le bellezze naturali che le caratterizzano vanno dal mare e dai fondali – ideali per la vela, lo snorkeling e le immersioni – e dalle cale in cui si alternano sabbia, scogli, ciottoli, alla terraferma, caratterizzata da una vegetazione mediterranea con piante endemiche officinali. Favignana, la più vicina ed estesa, è anche la più visitata e famosa e ospita l’Ex Stabilimento Florio, l’antica Tonnara oggi Museo. La più piccola, a breve distanza, è Levanzo, piccolo borgo marinaro in cui il tempo pare essersi fermato… Marettimo è la più lontana, incontaminata e selvaggia e, oltre al mare cristallino e alle grotte raggiungibili soltanto in barca, la caratterizza una zona montuosa in cui la vetta più alta è il Monte Falcone, a 686 metri sul livello del mare. Nella visita all’Isola Sacra, non può mancare il Castello di Punta Troia, arroccato su un promontorio che svetta sul mare a 116 metri di altezza: ristrutturato e visitabile, conserva la stessa struttura di quando fu concepito e ospita nelle sue sale il Museo delle Carceri di Punta Troia e l’Osservatorio per la Foca Monaca dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
Egadi
Dal porto di Trapani, visibile oltre il Castello di Mare – la Colombaia –, si raggiunge l’arcipelago delle Egadi, composto dalle isole di Favignana, Levanzo e Marettimo, oltre che dall’isolotto di Formica e dallo scoglio di Maraone. Le Egadi si specchiano in splendide acque cristalline e costituiscono la più grande riserva marina d’Europa, l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi. Le bellezze naturali che le caratterizzano vanno dal mare e dai fondali – ideali per la vela, lo snorkeling e le immersioni – e dalle cale in cui si alternano sabbia, scogli, ciottoli, alla terraferma, caratterizzata da una vegetazione mediterranea con piante endemiche officinali. Favignana, la più vicina ed estesa, è anche la più visitata e famosa e ospita l’Ex Stabilimento Florio, l’antica Tonnara oggi Museo. La più piccola, a breve distanza, è Levanzo, piccolo borgo marinaro in cui il tempo pare essersi fermato… Marettimo è la più lontana, incontaminata e selvaggia e, oltre al mare cristallino e alle grotte raggiungibili soltanto in barca, la caratterizza una zona montuosa in cui la vetta più alta è il Monte Falcone, a 686 metri sul livello del mare. Nella visita all’Isola Sacra, non può mancare il Castello di Punta Troia, arroccato su un promontorio che svetta sul mare a 116 metri di altezza: ristrutturato e visitabile, conserva la stessa struttura di quando fu concepito e ospita nelle sue sale il Museo delle Carceri di Punta Troia e l’Osservatorio per la Foca Monaca dell’Area Marina Protetta delle Isole Egadi.
Segesta
In una posizione veramente suggestiva, Segesta è la più importante delle città edificate dagli Elimi, una popolazione che si insediò in Sicilia occidentale, si ritiene costituita da profughi troiani. Doverosa è un’escursione per ammirare i suoi monu‐ menti principali: il Teatro e il Tempio.
Il Teatro fu costruito o intorno alla metà del IV o nel II secolo a.C. (due le ipotesi di datazione) sulla sommità del monte Barbaro, in una posizione panoramica che lascia semplicemente a bocca aperta. Indubbiamente, si tratta di uno dei più riusciti esempi di architettura teatrale, collocabile nel passaggio dal tipo greco a quello romano.
Poco distante, il Tempio, che si innalza in maestosa solitudine sul pianoro che si erge a strapiombo sul Vallone della Fusa, fu costruito alla fine del V sec. a.C. ed è uno dei pochissimi templi dorici che non sono mai crollati. Questi gioielli archeologici, sono rimasti, attraverso i secoli, incastonati nel paesaggio, al pari degli elementi naturali che li circondano e sono le maggiori attrattive della zona archeologica di Segesta e dell'intera Sicilia.
Segesta
In una posizione veramente suggestiva, Segesta è la più importante delle città edificate dagli Elimi, una popolazione che si insediò in Sicilia occidentale, si ritiene costituita da profughi troiani. Doverosa è un’escursione per ammirare i suoi monu‐ menti principali: il Teatro e il Tempio.
Il Teatro fu costruito o intorno alla metà del IV o nel II secolo a.C. (due le ipotesi di datazione) sulla sommità del monte Barbaro, in una posizione panoramica che lascia semplicemente a bocca aperta. Indubbiamente, si tratta di uno dei più riusciti esempi di architettura teatrale, collocabile nel passaggio dal tipo greco a quello romano.
Poco distante, il Tempio, che si innalza in maestosa solitudine sul pianoro che si erge a strapiombo sul Vallone della Fusa, fu costruito alla fine del V sec. a.C. ed è uno dei pochissimi templi dorici che non sono mai crollati. Questi gioielli archeologici, sono rimasti, attraverso i secoli, incastonati nel paesaggio, al pari degli elementi naturali che li circondano e sono le maggiori attrattive della zona archeologica di Segesta e dell'intera Sicilia.